Dirigibile "COMENIUS B&B Airship": dirigibile semirigido - 3/7
a cura del prof. Massimo Bevilacqua
Come bravi pionieri torniamo sui nostri passi e facciamo della leggerezza e della semplicità un MUST.
Fabrizio trova su internet una ditta che ci vende dei palloni pubblicitari in lattice a forma cilindrica (salsiccia) che promettono di arrivare alle dimensioni di almento un metro e mezzo di lunghezza per cinquanta centimetri di diametro.
I calcoli con questo volume forniscono una spinta di circa 300 gr. Le incognite ora sono: faremo una struttura abbastanza leggera ? E quanto pesa il pallone ? Su questo la ditta non é in grado di rispondere. Ma bando ai timori, mentre attendiamo l'arrivo dei palloni cilindrici, imposto una intrigante struttura a "giarrettiera" che dovrebbe imbrigliare il pallone tenendo insieme motore e piani di coda. Fabrizio ha realizzato il castello motore ed io ho fatto il resto.
L'impostazione della struttura sembra promettente e usando dei palloni sferici per aiutarmi nel montaggio, capisco dove verrà maggiormente sollecitata durante il gonfiaggio. Mi appare quindi evidente la necessità di ulteriori fasce per distribuire i carichi ed evitare deformazioni. Mi accorgo inoltre che il depron é troppo fragile e alla fine tutte le strisce devono essere rinforzate col nasto adesivo in fibra di vetro. Ogni listello da un cm di larghezza viene rinforzato su un lato con una striscia adesiva con tre o quattro linee di fibra .
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I palloni cilindrici e le brutte sorprese
Superati i problemi burocratici di acquisto materiali con la scuola, ci aspettano però tre brutte sorprese.
Prima sorpresa:
i palloni che arrivano sono vecchi e "cotti". Non sono stati conservati a dovere e su un lato hanno cambiato colore, probabilmente perché esposti a fonte di calore… non promette bene!
I primi gonfiaggi sono un disastro. Non raggiungiamo il volume sperato, e il primo pallone che esplode già durante le prime prove di gonfiaggio ad aria.
Mentre il Faber fa le sue rimostranze alla ditta, che ci manda gratuitamente altri cinque palloni uguali ai primi, (scopriremo essere rimanenze di magazzino), applico alla gomma la cura "lavaggio e olio di vaselina" e procediamo ad un gonfiaggio più graduale, aspettando una notte prima di avvicinarci al volume sperato. Non ce la facciamo e ci attestiamo precauzionalmente a dimensioni più contenute per proviare la struttura.
Seconda sorpresa:
il pallone è a forma di wurstel ! Inserito nella struttura in depron la deforma in maniera oscena se tentiamo di raggiungere le dimensioni volute. Ci voleva pure questa !
Terza sorpresa:
se il pallone esplode dentro la struttura (e normalmente lo fa) la manda letteralmente in pezzi ! Costringendomi a riparazioni e ricostruzioni degne di un reparto di ortopedia.
Nonostante le difficoltà con i palloni cilindrici non demordiamo e portiamo a casa un risultato, nasce la B&B Airship N.1: realizziamo la macchina che vedete in foto, gonfiata ad aria e messa in mostra nell'atrio della scuola.
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Dopo diversi tentativi deformanti a causa della forma curva del pallone, riusciamo ad indirizzare il gonfiaggio e contenere la forma ottenendo qualcosa di accettabile.
Nella parte inferiore possiamo osservare i cavi di alimentazione, il variatore, la ricevente e si intravede un listello in balsa 3x7 che corre lungo tutta la struttura fino ai piani di coda, posizionato nel tentativo di mantenere la struttura tendenzialmente cilindrica. Ma volerà ?
Finalmente Fabrizio ottiene il bombolone di elio necessario al progetto e procediamo coraggiosamente al primo gonfiaggio. Coraggiosamente perché nel frattempo abbiamo visto esplodere tre palloni e danneggiare due strutture.
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Fabrizio comincia il gonfiaggio ad elio e nella foto in alto si può osservare chiaramente sulla parte superiore ed anteriore, l'ombra marrone tipica della "cottura" del materiale vecchio e mal conservato.
Gonfiamo ai limiti cautelativi che ci siamo imposti con la struttura ed il pallone non si solleva. Messo sulla bilancia pronto al volo, mostra un peso di circa 50gr e in mano "appare" estremamente leggero.
Ci portiamo in palestra, sicuri dei nostri 150gr di spinta dall'elica e di poter sviluppare una sostentazione dinamica sufficiente.
I voli sono preceduti da un delicato ma deciso lancio a due mani. Maggiore è la velocità di lancio, maggiore è la quota che siamo in grado di raggiungere.
E' affascinante osservare come senza intervenire molto sui comandi il volo sembri di tipo "balistico", con una parabola piatta ma costante.
In genere riusciamo a fare comodamente un giro di palestra e i comandi sono molto reattivi ed autorevoli. Il mezzo ha un raggio di virata contenuto ed è molto manovrabile sui due assi.
La potenza impiegata è sempre al massimo e non abbiamo comportamenti strani. Il ritorno al suolo è comunque inesorabile.( Cliccando sulle foto a lato, si scarica il video ).
Poi l'idea ! Proviamo un po' di "3D" ! Dopo il lancio lo cabro a 40° circa e lui punta decisamente verso il soffitto. Insomma tenendolo inclinato di circa 30° riusciamo a sfruttare la componente verticale della trazione e manteniamo una quota costante.
Decisamente divertente ma poco elegante. Non è il classico volo di un dirigibile.
Se ci mettiamo due ali ? Se decolliamo in verticale ? Se proviamo ad alleggerirlo un po' ? Tentiamo quest'ultima strada, ma taglia qui lima là non riusciamo a levare quei 50 gr in più e nel frattempo il pallone esplode togliendomi d'impiccio. Buona parte dei listelli si rompe e ormai devo fare un'altra struttura.
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