Pronti al decollo ! Non ho avuto modo di controllare bene l'escursione dei comandi sui piani di coda e l'elevatore si incastra con il suo baffo sulla parte fissa, ma poi si libera. L'escursione del direzionale, rispetto a quella dell'elevatore è la metà e non è voluto. Abbiamo tanto combattuto per il galleggiamento che non non abbiamo avuto tempo di regolare e controllare i comandi.
colleghiamo la nostra batteria (due elementi LiPo da 850mA) e controlliamo il funzionamento dei comandi e del motore. La macchina è "zavorrata" con otto metri di spago arrotolato ad una molletta per l'eventuale recupero da soffitto in caso di manovre incontrollate.
Come già detto è un primo volo assoluto e Fabrizio seguirà il dirigibile nelle su evoluzioni, pronto ad intervenire con la cordicella di recupero, là dove si rischiasse di impattare con le pareti o le travi della palestra.
Appare leggero ed ha un suo fascino, nella lentezza dei movimenti. Ci ricorda le astronavi di 2001 odissea nello spazio. I pensieri notturni che ci ha generato sono ancora recenti e non riusciamo a gustare a fondo il momento. La gara con le altre scuole non ha più importanza. Abbiamo vinto la nostra personalissima gara, abbiamo fatto qualcosa di unico con materiali estremamente poveri.
Il galleggiamento è perfetto e quindi neutro. Svolgiamo lo spago di controllo e notiamo che ha un assetto leggermente cabrato. Quanche puntatina di motore e si muove subito anche se con una comprensibile inerzia. Quanche spiegazione per gli ospiti su come è nata questa macchina, che ora galleggia maestosa a circa tre metri sopra le nostre teste, e poi si parte per la prova di volo controllato.
Fabrizio richiama a terra il dirigibile con lo spago di sicurezza e gli da una spintarella a due mani per vincere l'inerzia iniziale. Nightmare vola e sale senza problemi! Sensibile al cabra e picchia in modo giusto, non sente il timone in modo sufficiente.
Il raggio di virata è molto ampio e concide con la semilarghezza della palestra. Fabrizio richiama il dirigibile con lo spago, ogni volta che teme un impatto con le pareti della palestra, ma è uno spettacolo.
Strano, e ai nostri occhi affascinante, fa due o tre giri della palestra con piccole correzioni per evitare le pareti. Il timone ha una escursione insufficiente perché batte sull' equilibratore, e non mi sono portato nemmeno un taglierino per fare le modifiche sul campo.
Infine Fabrizio mi chiede di cabrare e portarlo al soffitto e con tutto l'elevatore sale con un assetto di circa quaranta gradi per essere interrotto bruscamente ancora per mezzo del filo.
Applausi meritati fin dal primo giro perché nonostante necessiti di essere regolato e completato, è qualcosa di controllabile, maestoso e divertente.
Una volta riportato a terra vedo che il servocomando del timone si è staccato dalla sua base perché sforzava troppo quando il timone sbatteva sull'equilibratore.
Chiedo qualche minuto per sistemare il tutto con taglierino e nastro biadesivo e fare un altro giro perfettamente controllato ma.. The show must go on ! La programmazione del progetto Comenius prevede altre attività ed abbiamo sforato con l'orario. Tra le mie proteste Fabrizo mi impone di ritirare in hangar le macchine volanti e la storia si conclude qui. Tanti giorni di lavoro per pochi minuti di volo. Da modellista, sono incavolato perchè voglio vedere la "mia" creazione volare come dico io.
Ma il bombolone di elio in affitto deve essere restituito oggi per motivi di budget e stasera non avremo modo di rigonfiare i palloni che inesorabilmente si sgonfieranno!
E' così finita un'avventura.
Con il desiderio di cimentarci ancora grazie all'esperienza acquisita, riceviamo i complimenti dei colleghi docenti delle altre scuole, che avevano sinceramente e simpaticamente partecipato ai dubbi delle ultime ore sulla capacità di volo della nostra opera.
A qualche minuto dall'air show i profilattici si sono indecentemente sgonfiati rivelando la loro identità a chiunque, dobbiamo rimuoverli e la macchina non galleggia più. La esponiamo con orgoglio per qualche giorno nell'atrio della scuola. I palloni in breve tempo riducono il loro volume, stabilizzandosi ad una grandezza minore della metà di quello di partenza.
Quando tiriamo giù tutto mi voglio togliere una curiosità. Apro uno dei palloni ed aspiro a fondo l'elio rimasto, lo faccio più volte e con mia sorpresa la voce non cambia neanche di un tono !
Nei palloni c'è solo una miscela d'aria ! Di elio non è rimasto neanche per cambiare la tonalità della mia voce. Per me é una prova sufficiente su quanto sospettavo per tutte le differenze tra calcoli e realtà. Per quella spinta che non bastava mai!
Alcuni insegnamenti appresi per il futuro: ho verificato che l'elio sfugge attraverso le microscopiche porosità della gomma dei palloni che abbiamo usato ( ed ancora di più facilemente dalle porosità del lattice dei profilattici, potendo escludere perdite dal sistema di chiusura ), volendo realizzare un nuovo dirigibile o ci si orienta sul Mylar del tipo più leggero, che dovrebbe avere una tenuta totale, oppure bisogna esser pronti a rigonfiare in tempi brevi qualunque pallone in lattice o gomma. Inoltre, mi spiace dirlo, ma l'elio che ci hanno venduto per puro al 99% semplicemente non lo era, e se per riempire palloncini da festa poteva andar bene, per questa attività ( o dove serve precisione e professionalità di qualsiasi tipo ) le cose così non vanno bene. Non parliamo poi della ditta che ci ha venduto i palloni di lattice difettosi! Possibile che per lavorare bene ci si debba rivolgere all'estero ?
E gli altri dirigibili? Come erano? Come hanno volato? Vai avanti per saperne di più.
|