Macchina volante a cilindri rotanti
a cura del prof. Massimo Bevilacqua
IL PRIMO MODELLO VOLANTE: " O Famo Strano - versione 2"
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Abbiamo modificato le ali dimezzandone la corda, speriamo in questo modo di aumentare la velocità di rotazione,
ridurre la resistenza e diminuire le vibrazioni.
L'ala appare quindi più allungata e già le prime prove "statiche" confermano la facilità di entrata in autorotazione.
Con il motore in moto l'elica provoca un flusso che facilita la rotazione dell'ala di sinistra, ci aspettiamo allora una maggior
portanza su quel lato e per compensare calettiamo leggermente a sinistra il motore; riduciamo anche il calettamenteo negativo
per far "salire un pò il muso" sotto trazione dell'elica. Le prime prove dinamiche non daranno ragione a questi calettamenti
del motore. |
Descrizione delle ali
Dimensioni semiala: apertura 80 cm Corda (diametro cilindro) 9 cm
Materiali:
depron 3mm , compensato duro da 5mm ( due centine ), balsa da 1,5 e 3 mm ( sette centine), due cuscinetti a sfere,
tondino cavo in carbonio diametro 5 mm.
la seconda ala a "cilindro rotante" é realizzata come la prima ma con corda di 9 cm. Tenuto conto delle vibrazioni abbiamo
provato a spostare i punti di supporto dei cuscinetti, uno alla radice dell'ala e l'altro in proporzione spostato verso la radice.
La foto mette a confronto le due ali.
Le prove di rotazione sono subito confortanti mostrando una minor tendenza alle vibrazioni ed una entrata in rotazione
decisamente più facile.
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Prima prova di volo delle ali allungate.
Le prime prove della nuova ala sono confortanti. Il modello tende a volare. Avanza come se la resistenza fosse sostenibile dall'elica e ci dà l'impressione, durante le planate a bassa potenza, di comportarsi come un modello tradizionale. Ovviamente non ha una grande efficienza ma la stranezza del modello VOLANTE compensa le fatiche finora profuse.
Il modello svolazza ma appare instabile lateralmente. Aumentando la spinta del motore abbiamo risultati non facilmente riproducibili:
Dando tutta potenza all'inizio del lancio cominciano i problemi seri: il modello cabra e rolla bruscamente (per lo più a sinistra) mettendosi in volo rovescio, come farebbe un modello con baricentro drammaticamente arretrato. L'uso del timone a contrastare il rollio non migliora le cose ma sembra peggiorarle. Se la potenza viene fornita gradualmente durante la planata va meglio ma non prende quota. In altri termini é ingovernabile.
Fermiamo le prove e torniamo "a casa" con i filmati da studiare e soluzioni da trovare. Ma intanto sappiamo che il modello si può sostenere in volo. Il cilindro rotante funziona!.
Il comportamento "cabrato" e la tendenza al rollio sinistro ci portano ad eliminare le correzioni al calettamento dell'elica che riportiamo in posizione negativa e inclinata verso destra. Eliminiamo così gli effetti classici dell'elica e torniamo sul campo di volo con le ali colorate per facilitare l'osservazione.
Il modello plana con maggior stabilità, non sale, ma plana senza comportamenti strani e con piena potenza motore. Per facilitare la salita cominciamo ad aggiungere gradualmente peso in coda, aumentando la distanza di planata, per riportarci alle condizioni di instabilità già sperimentate.
Siamo tornati agli albori dell'aviazione: abbiamo trovato un modo per "volare" ma non abbiamo nè potenza nè un controllo sufficiente. Si pongono molti interrogativi e cerchiamo di valutare le variabili:
rotazione asimmetrica, diverso bilanciamento, diverso calettamento del motore, effetto giroscopico delle ali rotanti...
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